La prima pubblicità in Italia andò in onda circa ottanta anni fa. Da allora questa è notevolmente cambiata per via di numerosi fattori economici e sociali tra cui spicca, ovviamente, l’avvento del web. Dai tempi del Carosello ad oggi la pubblicità ha subìto numerosi e importanti cambiamenti, giorno dopo giorno e messaggio dopo messaggio. Se oggi ingaggi un’agenzia di realizzazione spot pubblicitari a Milano, infatti, questa ti proporrà soluzioni che includono soprattutto il web, un mondo vasto, complesso e in continuo cambiamento. La televisione ha dovuto fare i conti con la pubblicità digitale, per via della quale è entrata in una profonda e perdurante crisi. Pubblicizzare un brand in TV, comunque, non significa investire nel luogo sbagliato ma, semplicemente, con formule e contratti differenti rispetto agli anni del Boom economico italiano.
La pubblicità post-Carosello
Nonostante i cambiamenti di tono di voce, linguaggio e di ciò che è socialmente accettato le regole fondanti del marketing sono rimaste pressappoco le stesse. Difatti con i primi spot televisivi post Carosello la formula prediletta per la produzione di spot televisivi è stata quella di produrre contenuti brevi e diretti, centrati rispetto al target a cui sono destinati. Certamente sono cambiati gli stili ma è rimasta centrale l’immediatezza e la brevità per ottenere un effetto di immediata attenzione e comprensione. Se nell’era post-Carosello la scelta dei testimonial veniva operata tra persone comuni e video-geniche, tuttavia, oggi si torna a prediligere l’influencer che prende il posto dell’annunciatore e che si occupa di produrre contenuti per conto proprio.
Il web ha creato il “virale”
Quindi la pubblicità sui social ha ripreso talune teorie del marketing delle origini e le ha rielaborate per adattarsi al contesto comunicativo attuale. Oggi chi produce contenuti pubblicitari per i social deve prestare molta attenzione alle reazioni del pubblico perché queste, prima, erano filtrate dallo schermo televisivo. Al contrario oggi le persone possono entrare direttamente in contatto con i brand e, nei casi più eclatanti, possono anche contribuire a danneggiare fortemente l’immagine. Per questo sui social si procede con maggiore cautela nonostante i casi di cattiva comunicazione siano agli onori della cronaca. Molto spesso gli errori sono creati appositamente per generare flame che si spengono poco tempo dopo. In ogni caso la differenza tra TV e social risiede proprio nel fatto che l’una è mono-direzionale mentre l’altra è omni-direzionale.
Costi e tempi tra TV e web
Infine c’è da considerare il fatto che la TV deve convivere con i social e, quindi, studiare con attenzione anche gli spot televisivi che trasmette perché questi generano un riverbero anche sulle piattaforme web. Ecco perché il web ha generato una crisi senza eguali posizionandosi al primo posto per introiti pubblicitari e lasciando agli altri mezzi di comunicazione enormi difficoltà per poter recuperare terreno e mercato. Infine l’efficacia e la durata di uno spot sono molto diverse tra TV e social proprio perché questi ultimi hanno tempi decisamente più rapidi rispetto ai mezzi di comunicazione tradizionali. Sul web una pubblicità ha una durata inferiore ed un costo minore, quasi gratuito, tale da aver contribuito alla crisi degli introiti pubblicitari della televisione. È impossibile capire oggi se arriveranno nuovi strumenti di promozione ma per adesso nulla sembra poter mettere in difficoltà il web e tutte le opportunità di guadagno e monetizzazione che offre.